venerdì 29 maggio 2015

REALIZZARE UN SOGNO

REALIZZARE UN SOGNO. 
Da bambina il mio più grande sogno era quello di saper leggere e scrivere, perché volevo diventare una scrittrice. Studiare mi piaceva molto, ma non avevo avuto il coraggio di lottare per rivendicare il mio diritto di andare a scuola. Iniziai a mettere nero su bianco solo in tarda età.
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I miei scritti! Quante difficoltà ho incontrato nel realizzarli. Non crediate che sia stato facile. Li scrivevo e poi li cancellavo perché nel rileggerli mi apparivano come abbozzi confusi e indecifrabili. Ognuno di essi è un ricordo di quanta fatica mi sia costato imparare.
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Sembrava quasi che la fatalità costringesse la mia mente a esprimere i suoi giudizi e le sue affermazioni.Scrivevo come se la penna pesasse quanto una perforatrice elettrica, "vibrante" per l'incertezza e il tremito delle mie mani. Infine, quel poco che so l'ho appreso da sola, da autodidatta.
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Per questo non ho potuto assimilare bene né la coniugazione dei verbi, né la sintassi e l’ortografia. Quanto alla punteggiatura, ancora adesso non capisco dove vanno posti i punti, le virgole e gli altri segni per rendere migliori i pensieri che tento di comunicare.
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Non conosco né storia né geografia. Di matematica non ne parliamo proprio! Eppure ho dovuto leggere e studiare nel grande libro della vita e imparare tutto a mie spese.
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In questo libro le virgole e i punti non erano quei bei simboli tracciati dalla penna come espressioni di bella scrittura, ma piuttosto lotte quotidiane!
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Ho camminato tra le pagine di quel grande libro attingendo il male, ma da questo ho compreso cos’era il bene.Con prepotenza ho rubato a questa vita un po’ di gratificazione per me stessa.
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Oggi so che nella grande enciclopedia della vita è incisa anche la mia storia, una storia stilata giorno per giorno e, visto che la matematica non è il mio forte, non saprei proprio immaginare quanti siano i giorni di questa guerra vissuta.
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È vero che con un po’ d'impegno avrei appreso tutte le nozioni che i libri di scuola possono dare. Ma a cosa mi sarebbero servite se la vita aveva per me programmi diversi?
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Questi programmi ho cercato di realizzarli nei migliori dei modi. Se poi c'è stata una fuoruscita un po’ sballata, non ha nessuna importanza: tanto soltanto io...
CONOSCO ME STESSA.
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E vero che io non ho avuto la possibilità di andare a scuola. Ma come dice un saggio:L’esperienza dimostra che i più istruiti sono gli autodidatti o le persone che “si fanno da sé”. Ci vuole molto più di una laurea per ritenersi istruiti. Può considerarsi tale chi ha appreso a ottenere ciò che vuole nella vita senza ledere i diritti altrui. L’istruzione non è costituita dalle nozioni spicciole, ma dalle conoscenze pratiche applicate durevolmente. Si remunerano le persone non per quanto sanno, ma per ciò che fanno con quel che sanno.
BUONA SERATA LINA . 

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